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I dati di Movimprese diffusi da Unioncamere evidenziano un tasso di crescita nella provincia di Viterbo pari al -0,72% rispetto al 31 dicembre 2012.
“Gli effetti prolungati della crisi aggrediscono come non mai la nostra economia. L’intero sistema locale, costituito prevalentemente da micro e piccole imprese, va verso il collasso coinvolgendo indistintamente imprenditori, lavoratori, professionisti, giovani. C’è urgente bisogno di misure concrete, fruibili istantaneamente dalle imprese, che blocchino il trend negativo e pongano le basi per una ripresa in tempi brevi”. Così Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo ha commentato i dati relativi al primo trimestre 2013 diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, la società di informatica delle Camere di Commercio italiane. Alla fine di marzo il numero complessivo di imprese iscritte alle Camere di Commercio di Viterbo risulta pari a 37.760, -0,72% rispetto al 31 dicembre 2012 (era -0,47 rispetto al 2011). Tasso di crescita negativo anche per Lazio pari a -0,07% e per l’Italia -0,51%. Per la provincia di Viterbo nel 1° trimestre sono state 674 le imprese iscritte contro le 949 cessate, con un saldo di -275 imprese in termini assoluti al netto delle cancellazioni d’ufficio. Occorre rilevare che statisticamente i dati del primo trimestre presentano con una certa regolarità saldi negativi, in quanto a fine anno si concentrano le cessazioni di attività, il cui riflesso si registra negli archivi camerali nelle prime settimane del nuovo anno. Tra i settori si rilevano delle riduzioni in quasi tutti i comparti produttivi della provincia di Viterbo. L’agricoltura rappresenta sempre il principale settore per numero di imprese iscritte pari a oltre il 32% nonostante la progressiva riduzione strutturale che ha subito negli ultimi anni. Lo stock di imprese agricole registrate tra la fine del 2012 e il primo trimestre 2013 ha segnato un -1,4%. Le attività manifatturiere registrano una variazione del -1,77%, così come il commercio -0,56% mentre per le costruzioni il calo è ancora più consistente e pari al -2,29% a causa del perdurare della situazione di crisi. In calo anche lo stock nelle imprese del comparto dei trasporti (-1,47%), le attività di noleggio e agenzie di viaggio (-1,86%), le attività professionali e tecniche (-2,03%) e le attività finanziarie ed assicurative il calo risulta più marcato –2,22%. Tra i pochi settori che hanno chiuso il trimestre con un saldo positivo troviamo quello dei servizi di alloggio e ristorazione (+0,43%), il settore delle attività immobiliari (+0,54%) e le attività artistiche e sportive (+1,21%). Analizzando variazioni del numero di imprese dal punto di vista giuridico si nota che le imprese individuali hanno registrato un -1,21%, riducendo la propria quota al 65,9% rispetto al numero complessivo di imprese. Segno negativo, ma più contenuto, per le società di persone con un -0,31% attestandosi al 16,9%. Continua invece la crescita percentuale delle società di capitale dello 0,93%, raggiungendo il 13,9% sul totale delle unità registrate, mentre risulta invariata la crescita delle altre forme di imprese e attestandosi al 3,3%. |
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