Consumare meglio per spendere meno: è l’obiettivo dell’impegno di Confartigianato e dei suoi Consorzi energia – Caem, CEnPI, Multienergia – per fornire ad artigiani e piccole imprese strumenti e soluzioni che consentano di risparmiare sui costi di elettricità e gas all’insegna dell’efficienza e e della sostenibilità ambientale. Il tema è stato al centro della 19° edizione di ‘Energies and Transition School’, l’annuale evento formativo svoltosi a Cagliari dal 27 al 29 settembre che ha ha fatto il punto sulle strategie per affrontare il caro-bollette e la transizione energetica.
Tre giorni di approfondimento che hanno visto oltre 120 responsabili e operatori dei consorzi energia di Confartigianato provenienti da tutta Italia confrontarsi sulle attività svolte in questi anni e sulle prossime sfide.
Ai lavori, aperti dal presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli e dalla Presidente di Confartigianato Sardegna Maria Amelia Lai, sono intervenuti il presidente del Consorzio Caem, Gialuca Cavion, il presidente del Consorzio CEnPI, Daniele Riva, il presidente del Consorzio Multienergia, Andrea Berri, esponenti del mondo accademico e i maggiori esperti del settore energia e della transizione green.
Al centro del confronto il caro-bollette che, secondo una rilevazione di Confartigianato, lo scorso anno è costato alle piccole imprese italiane ben 23,9 miliardi di euro, con un’incidenza del 6,1% sul valore aggiunto prodotto e un maggior onere del 47,5% rispetto ai prezzi della media dell’Eurozona. Attualmente, nel nostro Paese, i prezzi al consumo di elettricità rimangono superiori del 90% rispetto a quelli del 2019, a fronte del + 42,4% registrato nei Paesi Ue.
All’impatto del costo dell’energia, le Pmi hanno reagito con strategie diverse in cui spicca la riduzione dei margini di profitto – attuata dal 47,8% delle imprese – accompagnata dalla ricerca di nuove forme di approvvigionamento energetico green. In particolare, il 22,2% delle piccole imprese manifatturiere ha rinegoziato i contratti o cambiato il fornitore (la quota sale al 37,9% per le imprese dei servizi), il 13,2% ha puntato su maggiore efficienza energetica degli impianti e il 17,1% sul consumo di elettricità autoprodotta (percentuale che aumenta al 34,1% per le aziende dei servizi). Inoltre, il 42,5% delle imprese dei servizi ha adottato strategie per il risparmio energetico della propria attività.
“Oggi – ha detto il presidente Granelli – dobbiamo cavalcare la transizione green: la sfida che attende i nostri consorzi energia per rispondere alle esigenze delle imprese è, da un lato, la lotta contro il caro-bollette e, dall’altro, l’utilizzo efficiente della risorsa energetica. All’orizzonte del nostro impegno al fianco degli imprenditori ci sono, ad esempio, le modalità di autoconsumo, sia individuale, ossia realizzato dalla singola impresa, che collettivo, e la gestione delle comunità energetiche rinnovabili per affrancarci sempre di più dalle fonti di energia tradizionali e dalle loro oscillazioni di prezzo che schiacciano la competitività delle nostre imprese”.
“Da settembre 2021 a oggi – ha sottolinea la presidente di Confartigianato Sardegna Maria Amelia Lai – le imprese sarde hanno pagato per l’energia elettrica quasi 1 miliardo di euro in più rispetto alle condizioni normali. Un impatto senza precedenti che rischia di ingigantirsi ulteriormente se non si interverrà. Il tema energia deve diventare la priorità per Governo: da tempo attendiamo, per esempio, la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e che penalizza con maggiori oneri proprio le piccole imprese che consumano meno, in barba al principio “chi inquina paga”.
I relatori intervenuti a ‘Energies and Transition School’ hanno analizzato gli scenari che riguardano il fronte dell’energia: dal ruolo dei Paesi del Golfo e i rapporti con l’Unione Europea all’uso del nucleare, dalla competizione strategica tra potenze continentali ai nuovi mercati della transizione energetica, dagli effetti della guerra e i suoi riflessi sull’andamento delle tariffe fino alle opportunità offerte dalle energie rinnovabili, i modelli delle comunità energetiche, la mobilità elettrica.
Per Luigi Di Maio, rappresentante speciale dell’Unione Europea per la regione del Golfo “il rapporto con i Paesi del Golfo è cruciale per l’Unione Europea, pertanto dobbiamo impegnarci in diplomazia e stringere le relazioni con chi sta investendo in sviluppo”.
Secondo Davide Tabarelli, presidente Nomisma Energia, “abbiamo il dovere di fare ricerca e trovare soluzioni sostenibili per famiglie e imprese, perché non siamo fuori dall’emergenza. L’inverno ci aspetta con i suoi picchi di richieste e le risorse accumulate non sono infinite”.
E la conferma di un finale d’anno con rincari dell’energia in vista è arrivata dal presidente dell’Autorità di Regolazione per l’Energia (Arera) Stefano Besseghini, che ha già annunciato un rialzo del 18,6 per cento per il prezzo della luce e, nei prosimi giorni, prevede un aumento, più contenuto, del 4-4,5%, del costo del gas. Besseghini ha anche ribadito l’importanza delle imprese e dei consorzi di essere attori protagonisti nelle attività di risparmio energetico e di autoconsumo.
Presente all’evento di Confartigianato anche il senatore a vita Mario Monti, che, in tema di caro prezzi, ha elogiato la politica anti inflazionistica seguita nell’ultimo anno dalla Banca centrale europea.
Marco Ricotti, professore Ordinario di Impianti Nucleari al Politecnico di Milano, ha sottolineato la necessità di riconsiderare il nucleare nel mix energetico del Paese per tre aspetti: capacità di fornire energia decarbonizzata, riduzione della dipendenza strategica da altri paesi, certezza di avere energia a costi prevedibili.
Sissi Bellomo, giornalista del Sole 24 Ore ed esperta di materie prime, ha messo in guardia sulla polarizzazione del dibattito in tema di transizione energetica diviso tra negazionisti e superambientalisti. La transizione energetica – ha detto – si deve fare in modo equo, giusto, sostenibile per l’ambiente e per le persone.