Il rilancio dell’automotive italiano e gli interventi per promuovere la mobilità elettrica devono fare perno su artigiani e piccole imprese che danno lavoro al 70% degli occupati nella filiera auto. Lo sollecita Confartigianato durante un’audizione svoltasi oggi alla Commissione Industria del Senato sull’Affare sul settore automotive italiano e sulle implicazioni in termini di competitività conseguenti alla transizione alla propulsione elettrica.
I rappresentanti della Confederazione hanno chiesto che le micro e piccole imprese siano coinvolte e sostenute nei programmi per promuovere prodotti e brand di filiera e per valorizzare e integrare il loro know how con nuove competenze orientate all’innovazione tecnologica.
Confartigianato ritiene necessaria la piena integrazione di artigiani e piccoli imprenditori negli interventi sulla filiera automotive per favorire la trasformazione digitale, per rafforzare la cooperazione interaziendale a rete, per promuovere la ricerca di nuove soluzioni di servizio al consumatore e alla comunità, anche in prospettiva dello sviluppo della tecnologia 5G nell’ambito della rete mobile.
In particolare, per favorire la diffusione della mobilità elettrica, Confartigianato sostiene la necessità di orientare gli incentivi verso le migliori tecnologie disponibili sul mercato e di allargare la platea dei fruitori, dosando le agevolazioni in base al conseguimento di obiettivi definiti e misurabili. Sollecita, inoltre, detrazioni fiscali per garantire la costante manutenzione dei veicoli, ai fini della tutela ambientale e della sicurezza stradale, interventi mirati per diffondere i veicoli elettrici per usi professionali, commerciali e produttivi, incentivi per forme innovative di car sharing sia nelle grandi aree urbane che nei piccoli centri.