Confartigianato continua a partecipare ai tavoli aperti dall’Esecutivo per affrontare l’emergenza coronavirus. Venerdì, a Roma, presso il Ministero per i beni culturali e il turismo, i rappresentanti di Confartigianato sono intervenuti ad una riunione con il ministro Dario Franceschini per discutere la situazione delle imprese del settore turismo, messe in difficoltà dall’emergenza sanitaria scattata con il coronavirus. Il ministro Franceschini ha annunciato un piano in tre fasi con misure che saranno varate dal Consiglio dei Ministri, provvedimenti strutturali anticrisi e una strategia di rilancio del turismo made in Italy. I rappresentanti di Confartigianato, nel condividere le indicazioni del Ministro, hanno sottolineato la necessità di interventi per accompagnare il recupero della domanda interna.
Il 25 febbraio i rappresentanti della Confederazione erano intervenuti alle riunioni convocate dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e dal ministro del lavoro Nunzia Catalfo. In entrambi i confronti Confartigianato ha rappresentato le esigenze degli imprenditori nei territori dei focolai dell’epidemia e le possibili ripercussioni sul sistema produttivo italiano. Nel corso dell’incontro con il Ministro Patuanelli è stata annunciata l’emanazione da parte del prossimo Consiglio dei Ministri di un primo provvedimento legislativo d’urgenza a copertura delle esigenze di intervento immediato per il comparto produttivo, in affiancamento a quanto già fatto dal Ministero dell’Economia con il Decreto Ministeriale di prima sospensione degli adempimenti, che dovrà necessariamente essere integrato con adeguata norma primaria. E’ in corso la ricognizione complessiva delle risorse necessarie a sostenere le azioni che saranno adottate. Il ministro dello Sviluppo Economico ha già individuato 100 milioni di euro da un capitolo immediatamente disponibile, che potranno essere messi nella disponibilità di spesa dello Stato.
Il Ministro ha anticipato i principali temi di attenzione del Governo e che saranno oggetto di specifici provvedimenti: definizione di un adeguato livello di priorità all’emergenza sanitaria per evitare la diffusione non controllabile e non gestibile dell’infezione; contrasto alle ripercussioni negative sull’immagine del Paese e del Made in Italy; semplificazione del sistema normativo e coordinamento serrato tra le diverse Istituzioni coinvolte; adeguata valutazione dei danni diretti e indiretti prodotti dall’emergenza, per la definizione di un perimetro pienamente coerente con le esigenze dei comparti produttivi;l potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia con interventi di “fast track” per i settori e i territori maggiormente coinvolti; proroga delle scadenze di ogni tipo, ivi compresi i bandi pubblici; garanzia di una adeguata sorveglianza sui prezzi per evitare manovre speculative; problematiche legate al blocco del commercio con la Cina; contrasto alle ricadute sul sistema del turismo; rinvio dell’entrata in vigore del “codice delle crisi d’impresa”; rafforzamento del confronto sui diversi tavoli settoriali già aperti al Ministero.
I rappresentanti di Confartigianato hanno evidenziato la necessità di interventi di sostegno alle esigenze immediate di liquidità di imprese e famiglie e di misure di sospensione degli adempimenti tributari e previdenziali e di ogni altro pagamento, dalle utenze ai mutui, da estendere anche alle cosiddette “zone gialle” e per i quali sono necessari interventi coerenti con l’incerto sviluppo dell’emergenza e, per questa ragione, non cristallizabili in un arco temporale definito e rigido. Altrettanto importante – secondo la Confederazione – affiancare agli interventi di emergenza un approccio di lungo periodo per contrastare gli effetti dell’emergenza coronavirus sull’immagine dell’Italia e del Made in Italy e sui settori del trasporto e della logistica.
Alla riunione con le parti sociali convocata al Ministero del lavoro, la responsabile del Dicastero Nunzia Catalfo aveva annunciato il varo del DPCM che prevede la possibilità di svolgere lavoro agile nei prossimi 15 giorni con procedure semplificate nelle aree considerate a rischio. Ha inoltre preannunciato alcuni provvedimenti che dovrebbero essere adottati in un decreto legge all’approvazione del Consiglio dei Ministri, in particolare per gli 11 comuni della zona rossa, ovviamente estensibili ove essa venisse ampliata: sospensione dei versamenti contributivi fino al 31/3/2020 in analogia con quanto previsto dal Ministero dell’Economia per i versamenti fiscali; indennità di 500 euro per 3 mesi per lavoratori autonomi, compresi artigiani e commercianti; previsione di una specifica causale della cassa integrazione guadagni ordinaria e per il Fondo di integrazione salariale; cassa integrazione guadagni in deroga per tutti i lavoratori non coperti da alcuna forma di ammortizzatore sociale. La CIG in deroga verrà gestita dalle Regioni. Secondo anticipazioni, la Cig in deroga dovrebbe integrare sia il Fondo di integrazione salariale sia il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato, ma si tratta di un aspetto sul quale le parti sociali presenti all’incontro hanno sollecitato ulteriori approfondimenti. Alla riunione è intervenuta anche la Ministra per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano segnalando che verranno fornite tecnologie a chi lo richiede per facilitare il lavoro agile.